Evoluzione dei Mezzi Pompieristici

Il fuoco, elemento tanto utile e prezioso, accompagna l'uomo nella sua storia coi suoi benefici, ma anche con la sua opera perniciosa e crudele, contro la quale l'industria umana, in ogni secolo. Le civiltà primitive, che avevano tanta copia di ricchezze e splendidi monumenti da salvaguardare, avevano organizzato servizi per combattere gli incendi. Gli ebrei ed i Greci avevano un servizio di guardia, munito di mezzi molto imperfetti, per la sorveglianza notturna sui pericoli d'incendio.

Roma ne imitò l'esempio e lo perfezionò con gli "aediles incendiorum extinguendorum"; spetta ad Augusto il merito dell'istituzione del primo corpo regolare di soccorso in caso di incendio, appartenente allo Stato e diviso in sette corti, ciascuna con la propria caserma ed attrezzata coi mezzi tecnici conosciuti all'epoca, come i centones(coperte imbevute di aceto), siphones(apparecchi muniti di valvole, uso pompa), hamae(recipienti),ect..

Sarebbe troppo lungo enumerare tutti gli apparecchi ingengnosi escogitati allo scopo di fare fronte agli incendi, tuttavia risulta dalle figure e dalla descrizione delle carte antiche, che le valvole ed i pistoni delle pompe da incendio, qualsiasi forma abbiano, rassomigliavano sempre a quelli delle pompe attuali.

Una delle prime pompe adoperate contro il fuoco, fu quella del Ctesibio, II secolo a.C., e pare che sia stata inventata per lanciare liquidi infiammabili, per usi guerreschi. Si ha memoria di altre macchine che non erano altro che grosse siringhe, alcune volte montate su ruote; ma questi strumenti erano talmente difettosi che si finiva di lasciarli per usare con migliori risultati secchi, scale e ramponi. Ad ogni modo da queste antiche macchine hanno origine le nostre autopompe moderne.

Un macchina che, secondo le trascrizioni pervenuteci, s'avvicina già alquanto al modello delle pompe attuali, sarebbe esistita in Germania, verso il 1656, capace di una colonna d'acqua di 25mm di diametro, con spinta a 24 metri d'altezza. Solo nel 1675 si incominciò ad usare delle specie di camere d'aria in connessione con le pompe. Giovanni e Nicola VAN Der HALDE introdussero per primi, ad amsterdam, i tubi di mandata in cuoio precursori delle attuali manichette di canapa od altre fibre tessili combinate con gomme, che resistono ad elevate pressioni. La prima vera pompa, che più si approssima alle attuali, risale al 1740. Ideata dall'Ing. Raimondo NEWMAN di Londra, fu perfezionata fino al 1840, per ridurre lo sforzo dell'uomo ed il mezzo di traino.

Risalgono a quest'epoca le prime notizie dell'introduzione nel servizio contro gli incendi, in Europa, delle pompe a vapore, seguendo l'America che ha tale servizio fin dal 1664. Uno sbalzo forte portò certamente, l'introduzione dei motori a scoppio prima, e poi delle macchine da incendio a benzina che apparvero verso il 1906. Finalmente si introdussero le motopompe, e le autopompe; si procedette fino al perfezionamento con le pompe rotative, centrifughe ed a stantuffi, che si competono, nobilmente, il terreno, per alto rendimento e pratica pompieristica.

Compagne inseparabili, tra i mezzi pompieristici principali, sono sempre state le scale, fin dai tempi dell'antica Roma. Si perfezionarono con la scala all'italiana, a quattro elementi, di cui parla Mastro Nicola ZIMAGLIA, nel suo libro "Castelli e Ponti" edito a Roma nel 1743, la scala a sfilo automatica, inventatadal primo comandante dei Pompieri di Torino, Ing. Pietro LANA, come si desume dalle sue memorie pubblicate nel 1842; e finalmente, la famosa scala Porta e quelle girevoli di usco esclusivamente pompieristico. Se a queste aggiungiamo gli altri mezzi di salvataggio: tubi di slitta, sacco a tubo, conghie, avremo nelle moderne macchine da incendio dei veri arsenali.